Elenco generale delle Pubblicazioni
Le dodici malattie del cielo
Dei tre tracolli
Da Agostino a Nietzsche, i filosofi della storia hanno sempre cercato di dare un senso al succedersi delle generazioni, dalla “Città di Dio” all’eterno ritorno dell’uguale, dal progresso lineare alla ricurva linea del circolo (che dissolve il tempo lineare) la temporalità ed i suoi contenuti sono sempre stati oggetto di interrogazioni.
Da queste risposte, in effetti, ci si è sempre aspettati, e ci si aspetta ancora, una indicazione certa per comprendere il significato del nostro vivere. Domande, quindi, non riservate ad un auto-referenziale mondo accademico, ma che ci riguardano tutti da vicino. Questo testo si pone la domanda fondamentale del perché l’uomo teme il cambiamento, al punto di contrastarlo con tutte le sue forze anche davanti alla più chiara evidenza che gli dimostri il contrario.
Eschilo e Giobbe
Potremmo eleggere questi tre sostantivi come termini chiave per l’affascinante saggio di Riccardo Dri, il quale accompagna mirabilmente il lettore attraverso l’esperienza tragica del dolore nella Grecia classica fino alle porte di Gerusalemme, dove rimane accesa la speranza di un possibile riscatto.In questo testo l’autore riesce abilmente a trovare, senza nascondere né ignorare la radicale differenza di significato, una mediazione tra due mondi lontani, che nell’interpretazione tradizionale sono sempre stati presentati come due universi monadici e incomunicabili: l’Atene dei poeti tragici e la Gerusalemme del testo biblico. Da una parte ogni azione umana è soggetta alla catena causale necessaria del Destino cieco e inesorabile; dall’altra ogni atto è dominato dalla speranza, nutrita naturalmente da ogni uomo, di riuscire vincitore nella sfida con Dio. L’abilità dell’autore è stata quella di saper accostare con maestria due prospettive morali, religiose, metafisiche e, prima di tutto, ontologiche di primo acchito incompatibili, le quali corrono lungo due traiettorie poste su due piani differenti e parallele e che, proprio per questa ragione, sembrano non potersi incontrare in alcun punto spaziale o temporale. I fenomeni e le azioni umane nella Grecia di Eschilo sono determinate dalla necessità assoluta, secondo la quale ogni evento attuale è frutto di una causa che lo precede e che lo determina inesorabilmente. I fenomeni e le azioni umane nella Gerusalemme del mondo biblico sono proiettate verso un fine che si manifesterà nel futuro, ossia fanno riferimento ad una escatologia che lascia aperte le porte alla speranza.
Barbara Botter
Nietzsche legge Platone
Il nichilismo
Dia-ferenze
Nel mondo vi sono tante dia-ferenze. Da dove vengono? La prima, quella che si manifesta già solo guardandoci allo specchio, è che il mondo è dia-ferito in maschio e femmina. Sarà questa l'espressione fondamentale della natura? Platone ci narra dell'androgino nel suo celebre Convito, un essere ermafrodita (andro-maschio, e gyné, femmina) che esisteva prima che Zeus tagliasse in due gli uomini "come si fa con le sogliole". Platone non poteva sapere che non si trattava solo di un mito. Ciascuno di noi, prima di venire alla luce, è stato maschio e femmina per almeno 6-7 settimane. Dunque l'originario è l'intero. Infatti l'originario è un in-dia-ferente, perché tutte le dia-ferenze vengono dopo, molto dopo. Bisogna attendere il linguaggio, perché solo il linguaggio, nominando le cose, instaura le dia-ferenze:, "saranno tutti nomi tutte quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere: nascere e perire, essere e non essere, cambiare luogo e mutare luminoso colore" (Parmenide DK 8 38-41). L'intero non ha dia-ferenze: "Un tempo fui giovinetto e giovinetta, arbusto e uccello, muto pesce di mare che guizza tra i flutti" (Empedocle DK 68B 17).
Viaggio nella follia (se il cuculo cade dal nido)
Le scienze dello spirito, e in particolare la psichiatria, intendono proporsi come scienze sul modello della medicina. Ma già Aristotele riconosceva erronea questa impostazione, pensando alla medicina non come a una scienza, ma come a un'arte. Il problema nasce dal fatto che non c'è ancora una differenza riconosciuta tra malattia del corpo e malattia della mente, perché mentre lo studio che si occupa della malattia del corpo si esercita su entità misurabili, lo studio che intende occuparsi dello spirito non ha superfici. Infatti gli eventi psichici sono inosservabili e non esistono test diagnostici. Ciò induce a pensare che l'istinto segreto della scienza sia la paura dell'incalcolabile. Tutti questi enigmi riconducono all'enigma della soggettività e sono quindi inseparabilmente connessi all'enigma della tematica e del metodo delle scienze dello spirito. Se la scienza vuole essere oggettiva, deve per ciò stesso prescindere dalla soggettività: solo che nelle scienze dello spirito la soggettività è il loro oggetto, e il loro statuto è aporetico fin dalle premesse. Sorge il legittimo sospetto, dunque, che la "cura" proposta dalla psichiatria debba convertirsi in un "prendersi cura" e che la nozione stessa di malattia mentale vada rivisitata, se non abrogata, come non smettono di predicare gli psichiatri Thomas Szasz e Allen Frances, per i quali la malattia mentale non esiste.
Schizophrenia
Sia Kraepelin che Bleuler credevano che la schizofrenia fosse la conseguenza di una alterazione di ordine chimico, anatomico o patologico del cervello. Ma Bleuler confessa che la natura della maggior parte dei disturbi mentali è tuttora oscura e che non sappiamo che cosa sia realmente il processo morboso schizofrenico. E Kraepelin, che pensava di averne provato l'universalità etnografica si era sbagliato, perché aveva confuso il delirio di un primitivo con quello dei suoi pazienti. Per parlare propriamente, gli schizofrenici non esistono che grazie alle virtù pratiche della nostra attività di classificazione. Questo volume sostiene che, come già Bleuler riconosceva, tutti si nasce con innumerevoli identità, di cui solo una ci è nota, quella che chiamiamo "Io" o "Me", che è un prodotto del pensiero. L'"Io" ha il compito di amministrare e contenere tutte le altre che, pari a quella egemone, a nostra insaputa ci abitano. Perché abbiamo molte identità? La funzione delle mille identità consiste nel rendere l'uomo adattabile alle mille varie circostanze della vita, che nell'uomo si presenta multiforme in base alla variabilità del mondo, e che nell'animale è invece unidirezionale, in base alla staticità dell'ambiente specifico dove stimoli e reazioni hanno un unico possibile esito. Quando la psichiatria capirà che l'anima non è una cosa?
L'autismo è un umanismo (per un'interpretazione filosofica dell'autismo)
Questo è qualcosa di più di un libro sull'autismo (d'altra parte ce ne sono migliaia), ma questo testo ha qualcosa di unico: è un libro di filosofia dell'autismo. Questo scritto è volutamente di immediata comprensione, certo non esente da tecnicismi quando non se ne è potuto fare a meno, ma basato su criteri diamentralmente opposti a quelli dei soliti libri sull'autismo che l'autore ha studiato in grande numero.
Dallo Speculum alle Aenigmate (Dissertatio de foemina)
Questo non è un libro per le donne, e neppure sulle donne, ma semmai accanto alle donne. Mette al proprio centro un enigma irriducibile a qualunque sapere maschile, l'enigma della femminilità, come lo chiamò Freud. Psiche, inconscio, sentimento e sesso, sono eventi femminili, si incardinano dentro il ciclo nascita, crescita, riproduzione e morte, le forme mitologiche della finitudine: la donna ci mette al mondo (nascita), ci allatta (crescita), è la nostra compagna di letto (riproduzione), e ci riaccoglie nel suo grembo nel nostro ultimo viaggio (morte). Il ciclo della vita (e della morte) non può essere che femminile. L'uomo ha relazioni, la donna è relazione, il suo corpo è fatto per due, anche se non genera. L'uomo ha una soggettività, la donna ne ha due (l'Io e la specie). L'uomo ha affetti, la donna ama. Questo amare, assai prima di essere sentimento, è una forma cognitiva ignota all'uomo, che per legittimarsi ha bisogno di istituire saperi. Eppure, se ascoltiamo Agostino, non si conoscerà mai nulla se non tramite l'amore (non intratur in veritatem nisi per caritatem). VOLUME PREMIATO AL CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE EQUI-LIBRI
Dallo Speculum alle Aenigmate Vol. II°
Scacco matto alla politica in tre mosse
L’istinto gregario, una potenza oggi divenuta sovrana, è qualcosa di fondamentalmente diverso dall’istinto della società aristocratica; e dipende dal valore delle unità quel che poi significherà la somma … Tutta la nostra sociologia non conosce altro istinto di quello del gregge, ossia degli zeri assommati, dove è virtuoso essere zero. (F. Nietzsche)
Quanto meno mangi, bevi, compri libri, vai a teatro, al ballo e all’osteria, quanto meno pensi, ami, fai teorie, canti, dipingi, verseggi, ecc., tanto più risparmi, tanto più grande diventa il tuo tesoro, il tuo capitale. Quanto meno tu sei, quanto meno realizzi la tua vita, tanto più hai; quanto più grande è la tua vita alienata, tanto più accumuli del tuo essere estraniato. (K. Marx)
Gli inconsci collettivi
Depressione
Il sogno
Il sogno non rispetta le nostre aspettative. Non rispetta la logica con le sue categorie, neppure quelle basilari di spazio e di tempo. Per questo ci destabilizza: è un’entità a sé stante. Sapere, poi, o anche solo sospettare, che l’atmosfera del sogno e i suoi contenuti, sono ancora più veritieri della realtà vigile (in fondo si tratta solo di stabilire quale concetto di “verità” abbiamo adottato) ci mette in uno stato di minorità: siamo abitati da un’altra storia che nessuno ci ha mai narrato. Eppure il sogno ce la bisbiglia all’orecchio ogni notte. Il sogno, a ben vedere, inerisce alla realtà in quel modo strano e curioso come quando il silenzio spesso grida più forte della parola.
ISBN 9791220341264, 183 PAGINE, 396 NOTE, 137 indicazioni bibliografiche
Omero. Saggio per un'interpretazione psicoanalitica.
Tema di questo libro è la base poetica della mente. Fare anima e fare mito stanno in rapporto reciproco. Fare anima non è cura, non è terapia, e neanche un processo di auto-realizzazione, ma essenzialmente un’attività immaginativa o di quel regno immaginale entro cui si svolge tutta la vita in ogni suo aspetto. La psicoanalisi ci aiuta non perché restituisce alla vita una interpretazione, ma perché le dà un ordine narrativo. È il racconto dell’esistenza stessa. Non solo individuale ma collettiva. Achille, Ulisse, Polifemo, Teti, Agamennone [...] siamo tutti noi, non riconosciutici allo specchio. Scopo del libro è farci alzare la testa dalle pagine, per scoprire che il mondo intorno è davvero cambiato.
ISBN 979-12-20381-66-6, 204 pagine, 393 note, 133 riferimenti bibliografici
Adole-scientia
Il sogno iniettato nella veglia
Cercare di comprendere la tossicomania attraverso lo studio delle droghe ha all’incirca lo stesso senso che cercare di comprendere l’acquasanta studiando l’acqua. Al di là del bene e del male, che hanno valore finché c’è una scelta da fare, la notte è male solo per il giorno, che però avverte di non essere il tutto. Il sogno finisce iniettato nella veglia perché non sappiamo fare della veglia un sogno. La droga, tutte le droghe, pesanti o leggere, compreso il tabacco, l’alcool e tutte le varianti contemporanee, sono condotte di esorcismo: esorcizzano la realtà, l’ordine sociale, l’indifferenza delle cose.
La droga non piove dal cielo. Noi produciamo droga e anti-droga, e in ambedue i casi non possiamo né non produrre droga né evitare di contrastarla. Il successo della droga sta tutto in questa situazione immodificabile e paradossale. È un processo che noi stessi abbiamo scatenato e che si svolge ormai senza di noi con l’implacabilità di una catastrofe naturale; regna, fortunatamente o disgraziatamente, l’inseparabilità del bene e del male, e quindi l’impossibilità di promuovere l’uno senza promuovere al tempo stesso l’altro.
ISBN 978-88-31691-08-6
214 PAGINE, 322 NOTE, 181 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI,
Nascere
Uscito a gennaio 2020
Sconto del 15% ( euro 17,85)
Il Vangelo di Giovanni(Febbraio 2023)
Favole - Saggio per un'interpretazione psicoanalitica
Uscito il 20 marzo 2023
“La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi.”, dice Rodari. Infatti il campo di lavoro della fiaba e della favola è prelogico, in qualche caso anche pre-umano. È una rappresentazione teatrale che avviene nell’interiorità della coscienza, uno psicodramma silenzioso. La fiaba possiede infatti la funzione di esibire una serie di motivi archetipici al di fuori del suo oggetto, e quindi di palesarli davanti alla coscienza, affinché possano essere, per così dire, rimessi in gioco. Qui troveremo tutti i temi illustrati dalle favole: tradimento, menzogna, innamoramento, omicidio, castrazione, paura, tutte le sfide che il bambino dovrà affrontare nella vita adulta grazie a modelli; figurazioni metafisiche fornite dalla favola per accompagnare e sostenere l’elaborazione del vissuto e senza le quali c’è solo l’abbandono ad un’esistenza mancata. Invero l’inibizione dei sentimenti, che la favola espone e veicola, suggerisce al bambino che è da vergognarsi a provarli, e questo è devastante per la sua vita psichica.
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Uscito il 9 agosto 2023
Migrare (Uscito a giugno 2023)
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